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Tavoli su misura
Quando conviene e come progettare il tuo tavolo personalizzato

Tavolobello Srl

In 30 secondi
• Conviene il su misura quando spazio, ergonomia o stile richiedono soluzioni che lo standard non copre.
• Numeri che non tradiscono: 60 cm di fronte tavolo per persona e 90 cm liberi intorno per muoversi.
• Progettazione intelligente: scegli forma in base alla stanza, essenza in base all’uso, finitura in base alla manutenzione che vuoi davvero fare.

Tavoli su misura: quando conviene e come progettare il tuo tavolo personalizzato


Un tavolo non è solo un piano d’appoggio: è il centro della casa. Ci si mangia, si lavora, si chiacchiera, si festeggia. Per questo il tavolo su misura in legno massello non è un vezzo, ma uno strumento per far funzionare meglio gli spazi reali che spesso sono irregolari, con passaggi stretti, nicchie e vincoli impiantistici. In questa guida mettiamo in fila i casi in cui il su misura ha senso, e come impostare un progetto che ti accompagnerà per anni, senza complicazioni.

Quando conviene davvero scegliere un tavolo su misura


Spazi non standard. Ambienti lunghi e stretti, open space con isola cucina, colonne, termosifoni, nicchie. Qui lo standard “salta”: serve calibrare larghezza, raggio degli angoli, arretramento delle gambe, e a volte scegliere forme ovali o ellittiche per garantire i passaggi.

Ergonomia e comfort. Se le sedie hanno braccioli alti, se preferisci un piano un filo più alto (o più basso) del classico 75 cm, se vuoi più libertà di seduta sui lati lunghi, il su misura permette di regolare altezza, spessore, bordo e posizione delle basi.

Coerenza estetica. Quando vuoi riprendere essenza, tono e finitura del parquet o della cucina, un massello personalizzato evita “stacchi” cromatici e rende il progetto più maturo.

Funzionalità extra. Prolunghe vere (non simboliche), passacavi nascosti per smart working, prese USB/USB-C integrate, ricarica wireless a scomparsa, bordi arrotondati per bimbi: tutte scelte che difficilmente trovi già pronte.

Quando non conviene? Se cerchi una soluzione pronta subito, o se lo spazio è facilissimo (es. stanza regolare, misure standard, sedie senza braccioli) e non desideri personalizzazioni estetiche o funzionali.

Le misure che funzionano (e come adattarle senza stress)


Ci sono due numeri che guidano qualunque progetto:
• 60 cm di fronte tavolo per persona → piatto + gomito comodi.
• 90 cm liberi tutt’intorno → ti alzi senza urtare muri o schienali.
Linee guida che usiamo spesso come punto di partenza:
• 4 posti comodi → rettangolare 140×80 cm o rotondo Ø120 cm.
• 6 posti → rettangolare 180×90 cm o rotondo Ø140 cm.
• 8 posti → rettangolare 220×100 cm o rotondo Ø160 cm.
Non sono “dogmi”: in stanze strette e lunghe, ellissi e ovali facilitano i passaggi; in ambienti quadrati, un rotondo evita spigoli e migliora la conversazione. Se il living è molto profondo, un rettangolo con angoli smussati unisce funzionalità e sicurezza.

Forme, basi e bordi: scegliere quello che serve (non solo quello che piace)
Forme
• Rettangolare: massima sfruttabilità e facilità nel prevedere allunghe.
• Rotondo: sociale, zero spigoli, ideale in spazi quadrati.
• Ovale/Ellittico: visivamente più leggero, scorre meglio attorno a isole e divani.
Basi
• Gambe a cavalletto: look deciso, stabilità alta; occhio all’ingombro sotto.
• Base centrale (colonna o “farfalla”): libertà di seduta, pulizia visiva; serve una piastra adeguata alle dimensioni del piano.
• Traverse arretrate: aiutano a infilare più sedie sul lato lungo.
Bordi
• Vivo naturale (live edge): racconta la linea dell’albero, unico e scultoreo.
• Smusso 30°: “alleggerisce” il top a vista, utile se il piano è spesso.
• Raggio soft: angoli ammorbiditi per passaggi frequenti o presenza di bambini.

Essenze legnose: come scegliere quella giusta
Rovere europeo. Il campione di versatilità: duro, stabile, con venatura marcata. Con finitura UV opaca resta naturale, con olio guadagna calore.

Noce nazionale. Caldo, profondo, con venature eleganti. In ambienti classico-contemporanei è un “mai fuori luogo”.
Olmo fiammato. Movimento di vena vivace, ideale per chi vuole un pezzo “character”. Da valorizzare con oli chiari o velature a poro aperto.
Frassino termotrattato. Tono moka, ottima stabilità dimensionale (utile con riscaldamento a pavimento). Finitura opaca per un aspetto morbido e tecnico insieme.

Consiglio pratico: se il parquet è già molto “presente”, scegli un’essenza vicina ma non identica e una finitura che abbassi il contrasto (greige, taupe). L’effetto finale è armonico, non “monotono”.

Finiture: il giusto compromesso fra look e manutenzione
Vernice UV opaca (4-gloss). È quella che molti chiamano “opaco profondo”: poro leggibile, tocco soft, ottima resistenza a graffi e macchie.

Pulizia con panno umido e detergente neutro; niente cere.
Olio/cera. Tocco caldo, ripristino semplice nel tempo. Richiede un rinnovo leggero ogni tanto (dipende dall’uso): micro-levigatura e una mano di olio.

Velature a poro aperto. Verde salvia, greige, sabbia: colorano senza coprire la fibra. Da proteggere con cera microcristallina o vernice opaca.

Vuoi mantenere il rovere sbiancato il più possibile chiaro? Evita oli che ingialliscono: una UV opaca con additivi anti-UV è più stabile nel tempo.

Prolunghe e accessori: sì, ma pensati bene
Prolunghe reali. Quelle da 30 cm aggiungono “un piatto e basta”. Se ospiti spesso, valuta estensioni da 50–60 cm: guadagni due posti veri e l’estetica regge.

Passacavi e prese. Se il tavolo è anche postazione di lavoro, pianifica sportellini flush, prese USB-C o ricarica wireless sotto piano: invisibili, ma risolvono la quotidianità.

Protezione calore. Nessuna finitura ama pentole bollenti: integra sottopentola a filo o definisci un’area “tollerante” vicino al piano cottura.

Budget: da cosa è influenzato (senza numeri a caso)
Il costo di un tavolo su misura non dipende solo dalle dimensioni. Lo determinano soprattutto:
• essenza (reperibilità, selezione, spessore disponibile),
• spessore del piano e scelta del bordo,
• tipo di base (geometria, materiali, finitura),
• finitura (UV professionale vs. olio/cera),
• accessori (prolunghe, prese, ricarica),
• selezione estetica delle tavole (continuità di vena, nodi, “fiammature”).
Chiarire in anticipo uso reale, aspettative estetiche e manutenzione che sei disposto a fare aiuta a indirizzare il budget sulle scelte che contano davvero.

Errori da evitare (visti sul campo)
1. Trascurare l’altezza dei braccioli. Se urtano il sottopiano, addio comfort. Meglio misurare prima.
2. Finitura lucida in ambienti molto luminosi. Riflessi e ditate sempre in vista: l’opaco profondo è più “vivibile”.
3. Base scelta soltanto per estetica. La gamba centrale libera seduta, ma serve calcolo di stabilità sulla dimensione del top.
4. Prolunghe sottodimensionate. Meno di 50 cm non risolve le cene con ospiti.
5. Corridori stretti. Quei 90 cm liberi non sono un vezzo: fanno la differenza tra tavolo usabile e tavolo “bello ma scomodo”.

Ispirazioni rapide (2025)
• Nordic soft. Rovere con finitura greige UV, sedie nere sottili, lampade in vetro fumé.
• Rustic-luxury. Noce oliato “fondente”, panca in cuoio, dettagli ottone spazzolato.
• Boho-green. Olmo velato salvia, sedie in paglia di Vienna, tappeto kilim.
• Moka & stone. Frassino termotrattato moka, top in travertino, rubinetteria nera.

Checklist prima di ordinare (salva-tempo)
• Misure stanza e passaggi liberi.
• Numero di posti min/max che vuoi gestire.
• Sedie (larghezza e altezza braccioli).
• Essenza preferita e finitura desiderata.
• Necessità di prolunghe o prese.
• Foto/palette materiali già presenti (pavimenti, cucina, pareti).

FAQ Tavoli su misura (risposte concise)
Quando ha senso il su misura?
Quando lo spazio non è regolare, vuoi coerenza con materiali esistenti o cerchi funzionalità extra non disponibili sugli standard.

Qual è la distanza comoda intorno al tavolo?
Circa 90 cm liberi per far scorrere le sedie e passare dietro a un commensale.

Rettangolare, rotondo, ovale: come scelgo?
Quadrato = rotondo; stretto e lungo = ovale/ellisse; ambienti ampi = rettangolo o ovale grande.

Meglio vernice o olio?
UV opaca se vuoi manutenzione minima; olio/cera se ami tatto caldo e accetti un leggero rinnovo periodico.

Le prolunghe servono davvero?
Sì, se ospiti spesso. Progetta estensioni da 50–60 cm: due posti veri, non “mezzi”.

Conclusione
Il tavolo su misura conviene quando vuoi che la casa lavori per te, non il contrario: misure pensate, passaggi liberi, finitura coerente con ciò che già ami. Concentrati su forma, misura, essenza e finitura più adatte al tuo modo di vivere: il risultato non sarà solo bello, ma comodo ogni giorno.
Se vuoi ispirarti, nel nostro catalogo trovi esempi in rovere, noce, olmo e frassino termotrattato: ottime basi di partenza per immaginare il tuo tavolo personalizzato.


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